Tra i 4566 spartiti conservati nel Fondo Levi A della Fondazione Levi sono presenti numerosi esemplari con timbri, etichette e indicazioni stampate sulla copertina recanti il nome “Ettore Brocco”.
In particolare, tra i primi 600 spartiti analizzati del Fondo A e datati fra il 1840 e il 1958 circa, 69 sono stati acquistati presso il negozio veneziano dalla famiglia Levi, documentando l’attività di Brocco principalmente come commerciante e rivenditore. Altri invece in numero meno consistente, sempre provenienti dalla famiglia, fanno riferimento al suo operare come editore musicale. Questo conferma quanto scrive Bianca Maria Antolini nel Dizionario degli editori musicali italiani 1750-1930 pubblicato nel 2000 da Edizioni ETS in collaborazione con la Società Italiana di Musicologia, ossia che Brocco iniziò la sua attività a Venezia nel 1866 come editore musicale, negoziante di musica e impresario, nonché fornitore di strumenti per i teatri.
Indirizzi e merceologie, così come le scelte formali ed estetiche che possiamo individuare in questi timbri, etichette o scritte stampate sulle copertine degli spartiti diventano gli elementi che ci guidano nella ricostruzione delle vicende imprenditoriali e del ruolo assunto dal rivenditore veneziano a cui si rivolge la famiglia Levi. Si tratta di una microstoria poco nota e parallela a quella dell’arte musicale ma capace di rivelarci almeno alcuni indizi, essendo ancora parziale, sulla circolazione della musica in città e non solo a cavallo fra Otto e Novecento.
Fra tutti gli aspetti va sottolineato infatti come queste “scritture” stampate che “marcano” le attività di Brocco sugli spartiti documentino la crescita della sua consapevolezza verso il potere persuasivo della pubblicità, strumento allora sempre più utilizzato per la vendita dei prodotti. Una strategia che si sviluppa sfruttando l’utilizzo di copertine graficamente illustrate anche da alcuni dei più importanti cartellonisti del periodo, ossia i fautori di quell’arte, cosiddetta commerciale, resa nota oggi attraverso i grandi manifesti murali conservati nei musei di tutto il mondo.
Il più vecchio spartito presente nel Fondo Levi A riconducibile a Brocco è Povera Lina! Melodia stornello (Levi A.0427) edito da Ricordi nel 1869. La copertina è priva di illustrazioni e il testo è realizzato utilizzando quattro diversi lettering, diversi disegni delle lettere per le parti del testo, come titolo, soggetto musicale e autori della musica e del testo. Al centro in basso è possibile leggere “E. Brocco succ.re A. Gallo, editore di musica, Venezia, Merceria dell'orologio” all’interno della forma ellittica con doppio bordo che delimita un timbro molto sbiadito, in cui le informazioni sul negozio sono riportate in caratteri graziati, scelta riconducibile all’epoca ottocentesca.
Questo timbro, presente in diversi spartiti del fondo, sottolinea la volontà di Brocco all’inizio della propria attività di far riferimento ad Antonio Gallo (1815-1883), anch’egli editore e negoziante di musica veneziano, attivo già precedentemente e in parte contemporaneamente a Brocco (di cui nel fondo sono presenti una ventina di spartiti con datazioni certe dal 1853 al 1876 e con il timbro “In Venezia presso Ant.o Gallo” in copertina).
Gallo – afferma sempre Antolini – possedeva infatti un negozio di musica sotto le Procuratie Vecchie in piazza San Marco. Oltre che violinista e direttore d’orchestra, e attivo a Venezia fino al 1883, anno della sua morte, era ben introdotto nella scena musicale cittadina. Discendente dalla famiglia di proprietari di numerosi teatri – Teatro S. Giovanni Grisostomo, divenuto nel 1835 Teatro Malibran; Teatro Arena Gallo a Santa Maria Zobenigo, distrutto nel 1823; Teatro San Benedetto, ovvero l’attuale Cinema Rossini –, nel 1854, in quanto amico di Giuseppe Verdi, portò al successo proprio al Teatro San Benedetto l’opera La Traviata, dopo il disastro dell’inaugurazione al Teatro la Fenice dell’anno precedente.
La scelta di Brocco, quindi, di inserire nel timbro il nome del predecessore Gallo non appare legata a un’effettiva successione ma piuttosto un metodo astuto per utilizzare un nome più conosciuto tra i veneziani dell’epoca nel momento in cui debuttava con la sua nuova attività. A conferma di ciò le posizioni vicine ma diverse dei due negozi veneziani, quello di Gallo sotto le Procuratie Vecchie e quello di Brocco in Merceria dell’Orologio 229.
Va evidenziato inoltre che in questa selezione di spartiti riconducibili a Brocco editore, alcuni non possiedono timbri o etichette sulla copertina ma semplicemente la scritta stampata “Venezia Ettore Brocco Editore”. È questo il caso ad esempio de La Note del Redentor. Canzoneta popolar veneziana (Levi A.0214) composta da Candido Radi con parole di Luigi Zan e datata 1892. La copertina, priva di illustrazioni, è caratterizzata da un elaborato lettering calligrafico e inclinato con ricche grazie arricciate, mentre la scritta dell’editore è in maiuscoletto, inclinato e graziato.
Analizzando la selezione dei 69 spartiti sui primi 600 che compongono il Fondo Levi A appare però evidente come l’attività principale del negozio di Brocco fosse quella di rivenditore di edizioni musicali. Sono 61 infatti quelle riconducibili al negozio di Brocco in quanto mostrano timbri oppure etichette incollate sulla copertina degli spartiti stessi e provengono da diversi editori europei, primo fra tutti per quantità Francis Salabert, seguito da Francis Day, Ricordi, Carisch, Durand & Schoenewerk, Drei Masken, Forberg, Forlivesi e molti altri editori presenti nella selezione con un solo esemplare.
Tra questi, sono tre gli spartiti, risalenti agli anni dal 1880 al 1883, che presentano un timbro a secco con “Negozio di Musica, Venezia, Merceria Orologio, N° 229”. La particolarità di questo tipo di timbro è quella di non interferire con la composizione della pagina, perché il foglio di carta veniva semplicemente sottoposto a goffratura, una tecnica che permette di imprimere in rilievo un disegno in qualsiasi punto della pagina. Un esempio si può vedere nell’angolo in alto a destra della copertina caratterizzata da un elaborato lettering di Valse Trieste. Pour piano (Levi A.0022) composto da Ugo Errera e pubblicato da Francesco Lucca a Milano nel 1883, dove le informazioni, riprendendo quelle dei timbri utilizzati nello stesso periodo, sono composte seguendo una “immaginaria” sagoma ellittica.
Più di 40 spartiti recano invece in copertina un timbro dall'inchiostro blu con informazioni sul negozio. Si distinguono principalmente due timbri: “E. Brocco, Succ re A. Gallo, Editore di musica, Venezia Merceria dell’Orologio” e “E. Brocco, Succ A. Gallo, Editore, Venezia, Negozio musica, Merceria dell'Orologio, 229”. Ad esempio, nella maestosa copertina illustrata da Gaetano Sperati dello spartito del 1889 Fantaisie Brillante. Pour piano sur des motifs de l’Opéra Aida (Levi A.0540) di Verdi, arrangiata da Gustave Lange e pubblicata da Edizioni Ricordi a Milano, il timbro di Brocco si trova in basso al centro ed è particolarmente chiaro e leggibile, a differenza del primo spartito analizzato (Levi A.0427). In alcuni casi, oltre ad essere presente in copertina, il timbro è marcato anche nella prima pagina pentagrammata.
L’analisi rileva però che il metodo più efficace ideato da Brocco per rendere i propri spartiti distinguibili dagli altri è sicuramente l’applicazione di un’etichetta adesiva. Essa è ritrovabile sulle copertine degli spartiti del Fondo Levi A in due colorazioni a campitura piena blu e rossa. In entrambi i casi, la forma e il contenuto rimangono i medesimi: un piccolo rettangolo dai contorni mistilinei – l’ingombro massimo è 35 x 56 mm – recante la scritta “Antico negozio musica, Ditta E. Brocco, S. Marco n.229 - telef.25·84, Venezia”, composta in caratteri maiuscoli bastone di differenti corpi e fogge, tranne l’indicazione della città che si distingue per l’utilizzo del graziato e la sagomatura lungo il bordo inferiore curvilineo. Di sapore ottocentesco, ospita all’interno anche alcuni motivi decorativi, tra cui uno stemma posto in alto al centro. Possiamo ipotizzare che le etichette, incollate su copertine risalenti agli anni dal 1923 al 1929, abbiano sostituito i precedenti timbri a inchiostro, che in numerosi casi oggi sono difficilmente visibili e riconoscibili. Fra gli esempi di copertine con etichette incollate si distinguono per simile impostazione quelle illustrate da Fabien Loris (1906-1979) per due spartiti editi da Francis Day a Parigi nel 1927, When lights are low in Cairo (Levi A.0226), composto da Scherman Myers con parole di Raymond Wallace, e Any Ice to-day, lady? (Levi A.0107), con parole e musica di Pat Ballard, connotati rispettivamente dalle versioni blu e rossa. Si può con buona approssimazione supporre che, viste le copertine abbondantemente illustrate e stampate con la tecnica della litografia – quella che, diffusasi da fine Ottocento, produce i noti manifesti che popolano i muri delle città –, l’apposizione delle etichette al posto dei timbri avesse la funzione di evidenziare immediatamente la provenienza dello spartito.
L’ultimo spartito di Brocco presente nel fondo fra quelli finora analizzati risale al 1930. Si tratta di Zortzico (Levi A.0502) composto da Isaac Albéniz e pubblicato da Max Eschig a Parigi. Sulla copertina totalmente tipografica si trova l’unico esemplare di timbro a secco e di forma leggermente differente dai precedenti che reca la scritta “Musica - Pianoforti, Brocco, Venezia - San Marco 511, Campo Guerra, tel.24-585”. La posizione del negozio è 100 metri spostata rispetto a quella che viene riportata in tutti i timbri o etichette precedenti, ovvero San Marco 229. Probabilmente intorno al 1930 Brocco cambia sede del proprio negozio, rimanendo però molto vicino a quella precedente. Inoltre per la prima volta nel timbro viene fatto chiaro riferimento alla duplice attività di Brocco, quella relativa al commercio e alla produzione musicale e quella relativa alla vendita e al noleggio di pianoforti e altri strumenti.
Da altri documenti reperiti, possiamo comprendere meglio lo spettro di attività collegate all’ambito musicale intraprese da Brocco.
Dal programma ufficiale del Primo Festival Internazionale di Musica, tenutosi a Venezia dal 7 al 14 settembre 1930, consultabile nell’Archivio della Fondazione Giorgio Cini, egli pubblicizza la propria attività divisa in due sedi: in Merceria dell’Orologio per la vendita “edizioni musicali nazionali ed estere, mandolini, chitarre, istrumenti diversi, corde, accessori, riviste e libri d’interesse, musiche, cartoline, attualità, fotografie dei sommi maestri”; presso Palazzo Barbarigo invece per la vendita rateale, noleggio o accordatura di “pianoforti, armoni - autopiani, accessori, pianoradio anelli”.
Oltre a essere stato attivo come negoziante di strumenti musicali, egli risulta essere stato anche fornitore esclusivo per alcuni importanti produttori italiani e stranieri di questi strumenti per i teatri. Nell’archivio storico del Teatro La Fenice, ad esempio, è possibile consultare i documenti che lo indicano come fornitore di pianoforti e armonium, in un paio di casi per stagioni musicali e singole opere dal 1897 al 1915, oltre che confermare la sua attività di impresario nelle Recite straordinarie avvenute ad aprile-maggio del 1901 in occasione della IV Esposizione internazionale d'arte e della commemorazione su Giuseppe Verdi. Per il Teatro La Fenice e per altri teatri veneziani, Brocco è stato anche un importante impresario, come si può leggere in più di un numero del periodico Il Teatro Illustrato e la Musica Popolare negli anni dal 1886 al 1890. Nel numero di settembre 1890 viene citato come “impresario intelligentissimo e coraggioso”.
Strettamente collegato è anche, ad esempio, quello che si può leggere nelle notizie riportate da un quotidiano locale. Già nel 1887, la Gazzetta di Venezia del 18 aprile fa riferimento a Brocco anche come rivenditore di biglietti per il concerto di “Aurelio Lardello, valente giovane contrabbassista [...] nella Sala del Liceo Benedetto Marcello col gentile concorso della signorina Malliani Lucia e dei sigg. Canal nob. B. - Carboni G. - Baccanello E.” I biglietti potevano essere comprati anche presso la segreteria del Liceo e presso il negozio di Gallo. È quindi possibile supporre che Brocco avesse una convenzione per la rivendita dei biglietti dei concerti che si tenevano presso la struttura del Liceo, istituzione per la quale già svolgeva la funzione di organizzatore di concerti, come sostiene il numero precedente del quotidiano cittadino del 12 gennaio 1887.
Non vanno sottovalutati neppure l’impegno e la rilevanza di Brocco negli organismi musicali nazionali. Da inizio Novecento emerge il suo ruolo come consigliere dell’Associazione Italiana degli Editori e Negozianti di Musica, come è riportato nel numero della rivista mensile illustrata Ars et Labor di gennaio 1908. L’Associazione, costituitasi il 24 novembre 1907 sotto la direzione di Giulio Ricordi, riuniva oltre sessanta rappresentanti del commercio musicale con lo scopo di cooperare alla diffusione della cultura musicale.
Brocco rappresenta dunque una figura eclettica nella scena musicale veneziana dell’epoca e non solo. Emblematiche per illustrare lo stretto rapporto con Ugo Levi sono le più di quaranta copie – custodite presso il fondo Levi B – della Marcia Nuziale per organo composta da Levi e pubblicate da Brocco. Editore, rivenditore, negoziante, fornitore di strumenti, organizzatore di concerti, ha contribuito alla circolazione a Venezia non solo della musica italiana e internazionale, ma anche degli stampati che l’hanno promossa, resa “visibile” e duratura nel tempo.
Paola Abbiati