La musica d'arte film. La musica può ispirare il soggetto; o viceversa?
IDENTIFICAZIONE |
Tipologia
materiale a stampa Tipologia specifica
spoglio Segnatura precedente
FM-2016-062
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INFO PUBBLICAZIONE |
Contenuto in (periodico)
Luogo di pubblicazione
Bologna
Editore
Arte della stampa
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RESPONSABILITÀ |
autore
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CONTENUTO |
Abstract
Nel lungo e articolato scritto con valore saggistico, l'autore teorizza una nuova via artistica per il cinematografo: grazie al connubio con la musica, la più nobile fra le arti, il cinema potrà redimersi dalle colpe del commercialismo e elevarsi niente meno che a perfetta «sintesi de le Arti Belle». Nel cinematografo, ben più che nel teatro e nella danza, la musica può trovare il suo interprete elettivo: esso è destinato a divenire l' «espressione vivente» della musica, la riproduzione mobile, viva, del «sogno» del compositore. La «vera arte cinematografica» non deve mirare quindi all'adattamento di una composizione musicale all'azione di un film, bensì alla interpretazione in figure vive sullo schermo della «visione ispiratrice» del compositore. Il cinematografo interprete musicale sarà l'illustratore della melodia, l'analizzatore dei momenti armonici, la manifestazione tangibile dei sogni melodici più elevati del «Poeta del suono». La visione cinematografica avrà una veridicità e una vitalità superiori persino alle realizzazioni plastiche e coreografiche dei Balletti Russi; adempirà inoltre un nobile scopo educativo, quale divulgatore della misteriosa parola dei classici.
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CHIAVI DI ACCESSO |
Persone
Wilde, Oscar (persona citata)
Beethoven, Ludwig van (persona citata)
Grieg, Edvard Hagerup (persona citata)
Musiche
Canzone di Solveig
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