Corsivi. Musica e cinematografo, 1935

IDENTIFICAZIONE

Tipologia
materiale a stampa
Tipologia specifica
spoglio
Segnatura precedente
FM-2016-234

INFO PUBBLICAZIONE

Contenuto in (periodico)
Numero/Annata
1935, II, n. 4
Pagina
99
Luogo di pubblicazione
Roma
Editore
[s. n.]

RESPONSABILITÀ

autore

CONTENUTO

Abstract
Secondo Nataletti la salvaguardia della musica nel cinema doveva avvenire con la tutela delle sue prerogative estetiche e attraverso il superamento di prassi produttive che lasciavano uno spazio residuale a questo elemento del film. La musica doveva avere «un posto di prim'ordine nella stesura stessa del copione», per fare in modo che «alla fantasia si permetta di immaginare qualsiasi collaborazione tra schermo e musica e che tra musica e schermo non vi sia soluzione di continuità alcuna». Per quanto riguarda il processo produttivo bisognava: evitare di ingaggiare «fischiettatori»; coinvolgere il compositore fin dall'inizio della lavorazione; rifiutare una tempistica che imponeva «massima rapidità» e solo «qualche giorno» di lavorazione.