La musica al buio il fu sincronismo
IDENTIFICAZIONE |
Tipologia
materiale a stampa Tipologia specifica
spoglio Segnatura precedente
FM-2016-347
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INFO PUBBLICAZIONE |
Contenuto in (periodico)
Numero/Annata
7.8.1927, n. 12 Pagina
7-7
Luogo di pubblicazione
Roma
Editore
Alberto Stock
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RESPONSABILITÀ |
autore
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CONTENUTO |
Abstract
Il terzo intervento critico della rubrica La musica al buio risulta essere la logica continuazione del secondo: Falciai critica pesantemente il sincronismo, spiegando come quest'ultimo sia tecnicamente insufficiente e cinematograficamente inadeguato: a riguardo cita alcuni esempi di mancato sincronismo (La Geisha bionda ed alcune soluzioni dell'impresario Dante Maieroni al Teatro Quirino di Roma), non addentrandosi in specifiche di natura tecnico-scientifica. In seguito, con paragoni coloriti, forzati e di varia natura, spiega le differenze estetiche tra teatro e cinema: diversità nei quadri e azioni, diverso utilizzo della musica e della voce umana. Due arti differenti, quindi, talvolta paragonate in maniera forzata. Infine l'autore cita l'errata concezione di musica come voce dello schermo (cit.). La componente musicale non deve rendere i dettagli dell'azione, bensì i concetti e le idee (cit.). In tal modo il cinematografo e l'arte cinemusicale, come giusto che sia, non avrà bisogno di sincronismi e paragoni impropri con il teatro. L'autore cita una fonte non specificata per contestarne il contenuto: "Date la musica al cinematografo ed avrete il teatro".
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CHIAVI DI ACCESSO |
Persone
Maieroni, Dante (persona citata)
Film
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