La questione del dialetto
IDENTIFICAZIONE |
Tipologia
materiale a stampa Tipologia specifica
spoglio Segnatura precedente
FM-2017-994
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INFO PUBBLICAZIONE |
Contenuto in (periodico)
Numero/Annata
anno V, 80 10 04, 1956 Pagina
213 -214
Luogo di pubblicazione
Milano
Editore
Cinema Nuovo Editrice
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RESPONSABILITÀ |
autore
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CONTENUTO |
Abstract
L'articolo critica l'uso dei dialetti e delle parlate locali nel cinema italiano al solo scopo di dare un'intonazione regionale ai film spesso stereotipata, che esaspera aspetti superficiali e marginali delle vicende e dei protagonisti. Il dialogo è considerato il punto debole del cinema italiano e la sua resa linguistica deve adeguarsi alle intenzioni da rappresentare attraverso la narrazione e il sistema dei personaggi; è considerato controproducente e inutile, per esempio, far virare al romanesco anche personaggi e attori che non rientrano in questa categoria etnica ben definita, e il dialetto spesso stende una patina uniformante all'intero film, costruendo tipi fissi che non possono avere alcuno sviluppo psicologico. Chiarini osserva inoltre come il neorealismo fosse estremamente prudente nell'uso delle parlate locali, mentre il dialetto nel cinema degli anni '50 serve soltanto a rendere folkloristica la volgarità.
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