Sui problemi estetici del cinematografo
IDENTIFICAZIONE |
Tipologia
materiale a stampa Tipologia specifica
spoglio Segnatura precedente
FM-2017-1260
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INFO PUBBLICAZIONE |
Contenuto in (periodico)
Numero/Annata
anno VII, 135, sett.-ott. 1958 Pagina
128-134
Luogo di pubblicazione
Milano
Editore
Giangiacomo Feltrinelli Editore
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RESPONSABILITÀ |
autore
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CONTENUTO |
Abstract
L'articolo è costituito da una serie di note per un progetto riguardante i problemi estetici del cinematografo e riporta anche la risposta di Lukács. Nelle nota dedicata al cinema come spettacolo audiovisivo, Mészáros sottolinea la peculiarità degli stimoli audiovisivi al cinema: anche nelle altre arti non mancano infatti gli effetti sonori, ma se ne deve fare interprete il soggetto della fruizione dell'opera d'arte, nel film, invece, questi stimoli sono oggettivi e sono rielaborati dallo spettatore. In un'altra nota il film sonoro è considerato epico-drammatico, il film muto epico-lirico. Nella nota dedicata al rapporto tra la musica e il film, Mészáros segnala innanzitutto che essa perde la propria immanenza per essere a servizio del complesso audiovisivo. In questa parte spiccano i nomi di Chaplin e di Ejzenstejn come punti di riferimento per la trattazione teorica del problema a partire da alcuni esempi ben noti ("Un re a New York", "Aleksandr Nevskij"). Una particolare attenzione sembra dedicata anche alla combinazione audiovisiva, agli effetti acustici e al leitmotiv. Nella risposta Lukács accenna al problema dell'armonizzazione della voce umana al complesso degli elementi significanti del film.
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