Nel duro confronto con Stalin Sciostakovič è sull'altalena
IDENTIFICAZIONE |
Tipologia
materiale a stampa Tipologia specifica
spoglio Segnatura precedente
FM-2018-056
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INFO PUBBLICAZIONE |
Contenuto in (periodico)
Numero/Annata
Anno II, 4, Marzo, 1990 Pagina
45-48
Luogo di pubblicazione
Milano
Editore
De Agostini - Rizzoli Periodici
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RESPONSABILITÀ |
autore
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CONTENUTO |
Abstract
L'articolo è dedicato al film Testimony (1988) di Tony Palmer, tratto dalle memorie di Dmitrij ostakovič trascritte da Solomon Volkov. Nella sua riflessione sul genere dei film che raccontano la vita di un musicista, Cosullich sostiene che partendo dal cinema sentimentale questi film si avvicinano sempre più al cinema d'autore. Cosulich contrappone a Testimony il film di Milo Forman Amadeus, dove, a suo avviso, Forman si pone in primo luogo il problema della natura del genio, della sua diversità, e vede Mozart come un «alieno in possesso di un talento» difficile da comprendere e, in secondo luogo, «il conflitto tra l'arte libera e l'arte servile». Tony Palmer invece racconta la vita di ostakovič attraverso il prisma di «un comune mortale che opera in una società totalitaria», usando anche le sue conoscenze musicologiche. La produzione musicale del compositore è condizionata dai rapporti con il dittatore Stalin, e attraverso la musicografia, più che la biografia, Palmer dimostra come il genio di ostakovič si riveli sia nella musica della libera ispirazione, sia in quella «condizionata dalla "cultura" del committente». Nella parte seguente Cosullich racconta la cinebiografia di ostakovič. Da giovane accompagnava al pianoforte i film muti, poi per tutta la vita collaborò con i diversi registi. Il sodalizio più importante legava il compositore con i registi Grigorij Kozincev e Leonid Trauberg. Nella musica per film come nella musica accademica l'ombra del dittatore spingeva ostakovič a comporre musica per film che celebravano il potere. In conclusione Cosulich cita i film che utilizzano la musica non filmica di ostakovič: un film anti-comunista, Il sipario di ferro di William Wellman, I sequestrati di Altona di Vittorio de Sica e l'uso «più vicino al suo significato originario» in Edipo Re di Pier Paolo Pasolini.
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CHIAVI DI ACCESSO |
Persone
Shostakovich, Dmitriĭ Dmitrievich (persona citata)
Volkov, Solomon (persona citata)
Palmer, Tony (persona citata)
Mozart, Wolfgang Amadeus (persona citata)
Forman, Milo (persona citata)
Salieri, Antonio (persona citata)
Wagner, Richard (persona citata)
Burton, Richard (persona citata)
Čechov, Anton Pavlovič (persona citata)
Stalin, Joseph (persona citata)
Kingsley, Ben (persona citata)
Gandhi, Mahatma (persona citata)
Brecht, Bertold (persona citata)
Oborin, Lev (persona citata)
Kozincev, Grigorij Michajlovič (persona citata)
Trauberg, Leonid (persona citata)
Rodestvenskij, Gennadij (persona citata)
Pukin, Aleksandr Sergeevič (persona citata)
Čiaureli, Michail (persona citata)
Pasolini, Pier Paolo (persona citata)
Wellman, William Augustus (persona citata)
De Sica, Vittorio (persona citata)
Sartre, Jean-Paul (persona citata)
Mockridge, Cyril John (persona citata)
Rota, Nino (persona citata)
Musiche
Film
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