La parola all'arte muta
IDENTIFICAZIONE |
Tipologia
materiale a stampa Tipologia specifica
spoglio Segnatura precedente
FM-2018-101
|
INFO PUBBLICAZIONE |
Contenuto in (periodico)
Numero/Annata
10/11/1928 Pagina
2-2
Luogo di pubblicazione
Bologna
Editore
Officina Grafica A. Cacciari
|
RESPONSABILITÀ |
autore
|
CONTENUTO |
Abstract
Quella fra parola e cinema è un'antitesi inconciliabile. La parola è il mezzo del teatro, che se ne serve per sopperire al limite di spazio; il cinema ha invece un campo d'azione illimitato. L'arte cinematografica è un'arte mimica, e quindi visiva per eccellenza, non auditiva. La giustapposizione di scene col sonoro sincronizzato produrrebbe un effetto sgradevole; l'alternativa, il permanere su una scena statica, annullerebbe il principio del montaggio e farebbe ricadere il cinema in un teatro registrato. Mezzi del cinema sono dunque la mimica, e la musica; non la parola. Questa avrebbe per di più il difetto di confinare la divulgazione della pellicola nella nazione produttrice. Il film parlato potrà avere un futuro tutt'al più nella forma del cinegiornale.
|
CHIAVI DI ACCESSO |
Persone
Film
|