Musica e cinema, 1933
IDENTIFICAZIONE |
Tipologia
materiale a stampa Tipologia specifica
spoglio Segnatura precedente
FM-2016-075
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INFO PUBBLICAZIONE |
Contenuto in (periodico)
Numero/Annata
anno VI, nn. 5-6 Pagina
284-287
Luogo di pubblicazione
Torino
Editore
Einaudi
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RESPONSABILITÀ |
autore
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CONTENUTO |
Abstract
Pannain mette in discussione la legittimità di un discorso di natura estetica sulla musica per film. Si riferisce, in particolar modo, a coloro che avevano trattato questo tema al Primo congresso internazionale di musica di Firenze. Secondo il critico il discorso teorico non poteva essere affrontato poiché, senza alcuna eccezione tra muto e sonoro, tutta la produzione musicale in questo settore era «roba scadente», realizzata attraverso operazioni di «riduzione e travestimento» con il solo scopo di «speculare sui diritti d'autore»: una pratica nella quale il compositore era ridotto «ad una specie di comprimario dello spettacolo». Inoltre, vi erano i limiti tecnici del cinema sonoro, ancora incapace di rendere «la buona e schietta qualità del suono», e la convinzione che anche agli altri mezzi di riproduzione sonora, radio e grammofono, non potranno mai essere «strumenti di diretta produzione musicale», ma solo «macchine trasmettici e riproduttrici». Articolo ristampato in La Rassegna Musicale. Antologia, pp. 563-565.
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CHIAVI DI ACCESSO |
Musiche
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