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spoglio

FM-2016-337

22.11.1931, n. 47

2-2

Roma

Tip. coop. Luigi Luzzatti

Gentilomo, Giacomo

Riflessioni estetiche sul contenuto ideale di una data pellicola sonora. L'autore, mediante un lessico adeguatamente complesso ma talvolta fuorviante e, forse, poco consono alla natura del presente settimanale, si sofferma sui criteri di realizzazione di un film sonoro, il quale non ha ancora saputo produrre risultati eccelsi in quanto non equilibrato negli elementi audiovisivi (parola, rumore, musica). La sola differenza con il muto risulterebbe nel modo di presentare i dialoghi: con didascalie nel muto, con il parlato nel sonoro. Riguardo alla musica, invece, Gentilomo la giudica autosufficiente al pari dell'immagine. Pertanto essa non può esser presa in considerazione nelle vesti di riempitivo, come, purtroppo, accade talvolta. Il sonoro dovrebbe essere una equilibrata miscela di rumori, parola, azione e musica, capace di creare una realtà alternativa definita e ben articolata, nella quale lo spettatore si senta emozionalmente coinvolto.