La direzione dell'orchestra e la musica cinematografica

IDENTIFICAZIONE

Tipologia
materiale a stampa
Tipologia specifica
spoglio
Segnatura precedente
FM-2016-360

INFO PUBBLICAZIONE

Contenuto in (periodico)
Numero/Annata
XI, n. 5-6, maggio-giugno 1950
Pagina
78-79
Luogo di pubblicazione
Roma
Editore
Edizioni dell'Ateneo

RESPONSABILITÀ

autore

CONTENUTO

Abstract
Il direttore d'orchestra quando dirige musica da film deve 1) penetrare nello spirito di quella musica; 2) far aderire la propria sensibilità a quella del compositore. Nel caso di una scarsa aderenza della musica al film, il direttore deve saper sopperire. Il direttore è vincolato dal tempo: la musica deve stare dentro ai tempi imposti dal film. Il direttore non ha quasi tempo di studiare la partitura prima, deve saperla interpretare già nel momento in cui inizia a dirigerla per la prima volta. Il produttore concede sempre poco tempo per la registrazione. Il direttore deve sempre guardare lo schermo e dirigere a memoria. È indispensabile che il compositore annoti indicazioni di metronomo. C'è il rischio che il direttore sia costretto a operare dei tagli, o debba fare dei ritornelli o ritardare o accelerare, alterando la fisionomia del pezzo. Occorre poi evitare squilibri, ma questo è compito della cabina di registrazione. Bisognerebbe che anche in Italia si facesse una registrazione preventiva su nastro magnetico e poi ripetere più e più volte l'esecuzione fino a correggere del tutto gli errori. Sarebbe auspicabile inoltre una collaborazione fra compositore, interprete e fonico. Di solito la parte dedicata alla musica è sempre molto sacrificata, viene lasciata per ultima.