La dibattuta questione del Cinematografo "parlato"
IDENTIFICAZIONE |
Tipologia
materiale a stampa Tipologia specifica
spoglio Segnatura precedente
FM-2017-041
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INFO PUBBLICAZIONE |
Contenuto in (periodico)
Numero/Annata
7.10.1928, n. 20 Pagina
3-3
Luogo di pubblicazione
Roma
Editore
Alberto Stock
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RESPONSABILITÀ |
autore
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CONTENUTO |
Abstract
Intervista di natura informativa e critica, con volontà di far chiarezza sulla valenza artistica e tecnica del film sonoro tra primi entusiasmi e scetticismi. A Hollywood i rimodernati ed ampliati studi della Paramount sono già attrezzati con nuovi macchinari della Western Electric Company, nello specifico del sistema brevettato Movietone. L'intervistato assistente dell'ing. Roy J. Pomeroy (supervisore Movietone), chiarendo la tecnica di suddetto macchinario (registrazione sincrona di suoni e immagini, prima sul lato destro del negativo, in seguito sul positivo), specifica chela Paramount ha diviso la produzione in film cantati ovvero parlati (cit.), nei quali la mancata comprensione dell'inglese non inficia ai paesi stranieri la comprensione stessa del film, basato perlopiù su coreografie e balletti,; e film normali (cit.), nei quali si potrà optare per la didascalia comune oppure il doppiaggio. Riguardo affermazioni che il sonoro sia in contrasto con la natura stessa del cinematografo, l'arte muta (cit.), l'assistente chiarisce come ciò sia fuorviante ed inesatto: il cinema, come il teatro, dispone di molteplici forme d'espressione, e solamente il pubblico potrà giudicare la validità artistica e tecnica del neonato cinema sonoro.
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CHIAVI DI ACCESSO |
Persone
Pomeroy, Roy J. (persona citata)
Film
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