000055202 001__ 55202 000055202 005__ 20190327141811.0 000055202 037__ $$aFM-2016-374 000055202 100__ $$aEnzo Masetti 000055202 245__ $$aIl realismo musicale nel film 000055202 254__ $$xNo 000055202 254__ $$yNo 000055202 254__ $$zNo 000055202 302__ $$a32 000055202 302__ $$b35 000055202 340__ $$atesto a stampa 000055202 518__ $$dXI, n. 3, marzo 1950 000055202 520__ $$aEnzo Masetti, affrontando la questione del realismo in musica, menziona gli illustri precedenti della Caccia fiorentina e del Cri de Paris, che sono nient’altro che il pendant antico della moderna musica concreta di un Mosolov. Anche quando la musica si spinge verso i suoi estremi confini, resta pur sempre una forma d’arte, una espressione soggettiva, ‘spirituale’, qualcosa di differente dal ‘vero’. Se si parla invece di musica da film, è possibile, secondo l’autore del saggio, travalicare i confini e riprodurre il vero musicale nella sua fotografica realtà. La musica svolge quindi la funzione di una tappezzeria, di un mobile, di una luce, che possono essere manipolati e usati dal regista in modo estremamente duttile e accessorio. Pertanto, non è indispensabile una collaborazione fra regista e compositore. Si può parlare di ‘collocazione’ e di ‘funzionalità’ della musica. Spesso i compositori sono costretti ad adeguarsi alle esigenze del regista (ad esempio gli si chiede di conformarsi ad uno stile ben codificato). Non è un bene quando in uno stesso film si vuole impiegare a tratti il realismo musicale ‘fotografico’, e a tratti uno stile soggettivo libero. Occorrerebbe impiegare o l’uno o l’altro approccio. Vari sono gli esempi di situazioni tipiche da film che l’autore del saggio elenca ove la musica svolge (a prescindere dal fatto che l’ambito sia realistico o meno) un ruolo espressivo fondamentale. 000055202 760__ $$aBianco e nero 000055202 760__ $$dEdizioni dell'Ateneo 000055202 760__ $$oRoma 000055202 90600 $$aarticolo 000055202 90600 $$dspoglio 000055202 910__ $$aAlexander Vasilyevich$$bMosolov$$cCompositore 000055202 980__ $$acritica musicale