I nuovi suoni, 1930

IDENTIFICAZIONE

Tipologia
materiale a stampa
Tipologia specifica
spoglio
Segnatura precedente
FM-2016-058

INFO PUBBLICAZIONE

Contenuto in (periodico)
Numero/Annata
anno III, n. 5
Pagina
397-401
Luogo di pubblicazione
Torino
Editore
[Tip. G. Fedetto e C.]

RESPONSABILITÀ

autore

CONTENUTO

Abstract

Il critico letterario riflette sugli effetti della riproducibilità degli eventi sonori per mezzo della radio e del cinema (si accenna persino alla televisione) e sulle conseguenze percettive determinate da questi strumenti che creano "nuovi suoni" anche quando riproducono le «vecchie musiche della nostra più consunta esperienza». Radio e cinema trasformano i suoni originali in una «metafora acustica» che produce, nell'ascolto, nuove sensazioni uditive. Per questo motivo, la riproduzione sonora nel cinema non può essere considerata «realistica» (si porta come esempio la creazione in studio del rumore del treno più verosimile del suono originale). Flora descrive, infine, le sensazioni sonore ricevute, durante una passeggiata per le strade di Roma, dall'ascolto simultaneo delle numerose radio sintonizzate sulla trasmissione di un concerto di Toscanini. Articolo ristampato in La Rassegna Musicale. Antologia, a cura di Luigi Pestalozza, Milano, Feltrinelli 1966, pp. 131-134.

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