Il commento sonoro, 10 aprile 1956

IDENTIFICAZIONE

Tipologia
materiale a stampa
Tipologia specifica
spoglio
Segnatura precedente
FM-2016-182

INFO PUBBLICAZIONE

Contenuto in (periodico)
Numero/Annata
anno V, n. 80
Pagina
291
Luogo di pubblicazione
Milano
Editore
Cinema Nuovo Editrice

RESPONSABILITÀ

autore

DESCRIZIONE FISICA

Consistenza
1 p.

CONTENUTO

Abstract
Pestalozza osserva l'oculatezza con cui il regista ha saputo usare il sonoro, poiché si tratta di una delle prime produzioni della nuova era del cinema (1930), la cui uscita è stata per lungo tempo proibita nelle sale dalla censura. Il sonoro è inserito in maniera estremamente dosata rispetto allo sviluppo narrativo della vicenda e delle sequenze. La musica, considerata modesta, è invece lasciata solo a commento dei momenti secondari. Il regista ricorre nei momenti in cui deve raccontare la realtà della guerra al «linguaggio delle "cose"» costituito dai suoni, dai rumori e dal silenzio della terra arsa dal sole. La costruzione del paesaggio sonoro della guerra evita il calligrafismo o la ridondanza di tanti racconti bellici dell'epoca in cui questo film è finalmente ricomparso nelle sale.

CHIAVI DI ACCESSO

Persone
Film