Musica e cinematografo

IDENTIFICAZIONE

Tipologia
materiale a stampa
Tipologia specifica
spoglio
Segnatura precedente
FM-2016-230

INFO PUBBLICAZIONE

Contenuto in (periodico)
Numero/Annata
1934, I, nn. 1-2
Pagina
10-11
Luogo di pubblicazione
Roma
Editore
[s.n.]

RESPONSABILITÀ

autore

CONTENUTO

Abstract
Carabella introduce il suo articolo con una rapido excursus sui primi anni di sonoro alla Cines e alla qualità elevata del reparto musica affidato ai «due fratelli maestri Gustavo e Antonino Antonini». Gli orchestrali ingaggiati per le "sincronizzazioni" provenivano «dal Reale o dall'Augusteo»; come direttori d'orchestra venivano chiamati personaggi del calibro di Mario Rossi per "Acciaio", Vittorio Gui e Fernando Previtali per "Pergolesi" e di Pietro Sassoli per "Wally". Dopo questo prima fase, il settore musicale di ambito cinematografico italiano era entrato nuovamente in crisi. Per questo motivo era necessario un'azione legislativa simile a quella adottata per il doppiato, che obbligava le majors straniere a doppiare i film in Italia. Con l'adozione di un intervento di questo tipo, anche la musica delle pellicole straniere sarebbe stata «risincronizzata» con musica composta in Italia: un'operazione giudicata priva di conseguenze estetiche. In altri paesi come la Francia, infatti, questa pratica avveniva normalmente: le musiche dei film "Ti amerò sempre" e quelle di "Camicia nera "erano stato sostituite integralmente con altra musica. L'articolo è accompagnato da una nota della Direzione della rivista che condivida la proposta di Carabella e auspica, in tal senso, un intervento di Dino Alfieri, commissario straordinario della SIAE.

CHIAVI DI ACCESSO

Persone
Film