Le notti bianche di Visconti: manierismo del «fantastico» e scorie neorealistiche

IDENTIFICAZIONE

Tipologia
materiale a stampa
Tipologia specifica
spoglio
Segnatura precedente
FM-2016-354

INFO PUBBLICAZIONE

Contenuto in (periodico)
Numero/Annata
XIX, 8, agosto 1958
Pagina
11-43
Luogo di pubblicazione
Roma
Editore
Edizioni dell'Ateneo

RESPONSABILITÀ

autore

CONTENUTO

Abstract
In questo saggio Baldelli esprime le proprie considerazioni sul film Le notti bianche di Luchino Visconti mettendo in luce la sostanziale non riuscita del film, al di là dei pregi comunque presenti. Baldelli, tra l'altro, confronta il lavoro di Visconti con il racconto omonimo di Dostoevskij del 1848, la fonte letteraria del film, ed evidenzia la portata psicologica di quest'ultimo. Diversi i riferimenti da parte di Baldelli alle musiche impiegate, che in Visconti "suggeriscono spesso la chiave interpretativa del film". Il connubio tra storia realistica ed elemento fantastico deve molto all'esperienza di Visconti con il teatro di parola e il teatro in musica. L'esordio del personaggio di Natalia (l'attrice Maria Schell) è accompagnato da alcuni suoni (guaire di un cane, fischi e rumori lontani del porto, rintocchi di ore e di campane da campanili distanti). Baldelli riporta poi le considerazioni di Nino Rota, autore delle musiche de Le notti bianche, in merito alle suggestioni melodiche da lui impiegate per descrivere l'amore di Natalia per il personaggio dell'Inquilino. Si tratta di una musica un po' tenebrosa di ascendenza wagneriana, che contiene in sé sia l'incantamento dell'amore fatale, sia una componente eroica. Ci sono dentro lo Sturm und Drang, Schubert, Mascagni. Baldelli scrive in seguito della presenza di quattro distinti temi musicali ideati da Rota per questo film, uno dei quali è appunto quello ora menzionato. Un secondo tema è quello della notte (che al contempo corrisponde anche alla figura della prostituta). Scrive Rota di questo tema: "atmosfera musicale un po' misteriosa, dissonante, misturata con effetti di porto, sirene, campane", e Baldelli commenta: "un tema impressionistico, battute sempre uguali di valore leggermente ossessivo, non confortevole". Baldelli fa in seguito anche un'interessante osservazione sull'impiego da parte di Visconti del primo piano di Natalia "quasi un improvviso aumento di volume": vedendo cioè in un effetto visivo un effetto di tipo sonoro. Nella scena ambientata a teatro, Visconti impiega il duetto Rosina-Figaro dal Barbiere di Siviglia di Rossini. Baldelli fa riferimenti anche alla scena del ballo e all'impiego non solo della "insignificante" canzone "Scusami" cantata da Gino Latilla a Sanremo (che nel film acquista invece valore), ma persino del rock and roll. Infine, Baldelli fa notare come l'impiego della musica e il silenzio seguano una logica perfettamente corrispondente all'andamento della vicenda.

CHIAVI DI ACCESSO

Persone
Musiche
Film