Il parere del regista, del montatore e della critica

IDENTIFICAZIONE

Tipologia
materiale a stampa
Tipologia specifica
spoglio
Segnatura precedente
FM-2016-355

INFO PUBBLICAZIONE

Contenuto in (periodico)
Numero/Annata
XI, 5-6, maggio-giugno 1950
Pagina
91-92
Luogo di pubblicazione
Roma
Editore
Edizioni dell'Ateneo

RESPONSABILITÀ

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CONTENUTO

Abstract
Secondo il regista Blasetti il film è già di per sé musica (in quanto dotato di ritmo, volume, tono). La musica che viene 'innestata' nel film può integrarsi in modo naturale come anche no; ciò dipende da un adeguato accordo fra regista e compositore, a cui entrambi devono mirare. Altrimenti la musica fa l'effetto di un riempimento giustapposto. Blasetti distingue fra musica "di livello classico" e musica "corrente". Il primo tipo può portare a dei risultati inferiori rispetto al secondo. Il terzo uomo è diventato celebre anche in relazione alle sue musiche; e le sue musiche, d'altra parte, non avrebbero avuto così risonanza se fossero state usate per un altro film. Temi di maggior valore artistico hanno avuto minore successo. Scrive Blasetti: "A volte il segreto sta nel non mettere la musica o nel toglierla là dove la sua efficacia non sia…più necessaria e dunque determinante". E' con criterio musicale che bisogna giudicare il film, in quanto, anche a prescindere dalla componente musicale vera e propria, è appunto esso stesso musica.

CHIAVI DI ACCESSO

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