Pudovkin e il sonoro

IDENTIFICAZIONE

Tipologia
materiale a stampa
Tipologia specifica
spoglio
Segnatura precedente
FM-2016-361

INFO PUBBLICAZIONE

Contenuto in (periodico)
Numero/Annata
XI, n. 12, dicembre 1950
Pagina
83-84
Luogo di pubblicazione
Roma
Editore
Edizioni dell'Ateneo

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autore

CONTENUTO

Abstract
Si sono proiettati a Parigi tre film di Pudovkin. Due in versione originale muta (La madre e La fine di San Pietroburgo), e il terzo (Tempeste sull'Asia), nella versione sonora e parlata curata nel 1949. Questa 'aggiunta' sonora al film Tempeste sull'Asia (il compositore delle musiche, superbe, è Kriukov) è stata contestata e accusata di snaturare quel film. Contestazioni in parte basate sul Manifesto dello stesso Pudovkin che ha giudicato musica e immagine non coniugabili in modo assoluto. Ma Gaillard (nominando anche l'autorevole Sadoul) riconosce legittimità e anzi necessità a questa sovrapposizione col sonoro; il pensiero di Pudovkin riguardava i primi suoi esperimenti e non va applicato in modo assoluto a tutti i suoi lavori. La musica anzi raddoppia l'effetto. Elogio del risultato ottenuto in Tempeste sull'Asia. Pudovkin s'è voluto distinguere da Kulešov e da Ėjzenštejn. Gaillard sottolinea la profondità psicologica senza pari dei film di Pudovkin. Dramma interiore dei personaggi, lotta di classe, solidarietà sociale. Per Pudovkin anche il film muto tende alla parola e l'avvento della parola nel film è un evento necessario e naturale. La parola nasce dall'immagine, e la completa, ne completa l'espressione realistica, rende l'immagine più potente. Critica a certe sonorizzazioni mediocri di film di Chaplin.

CHIAVI DI ACCESSO

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Film