Aspetti della musica nel film

IDENTIFICAZIONE

Tipologia
materiale a stampa
Tipologia specifica
spoglio
Segnatura precedente
FM-2016-373

INFO PUBBLICAZIONE

Contenuto in (periodico)
Numero/Annata
XI, n. 5-6, maggio-giugno 1950
Pagina
35-39
Luogo di pubblicazione
Roma
Editore
Edizioni dell'Ateneo

RESPONSABILITÀ

autore

CONTENUTO

Abstract
Secondo il direttore d'orchestra Gino Marinuzzi la musica nel film può essere considerata 'commento cinematografico' quanto 'musica a programma'. Specie in Italia, ha un ruolo subordinato rispetto al film, e si può parlare di 'funzionalità' della musica. Registi e produttori spesso non esperti di musica, quindi fanno scelte musicali poco valide sul piano artistico. In più tendono a soffocare la personalità del compositore, e a concedergli un tempo troppo esiguo per svolgere il suo lavoro. Marinuzzi biasima poi la tendenza di registi e produttori a preferire i sincroni. Si è venuta purtroppo a costituire una sorta di 'formulario' generale che annulla l'individualità dei compositori. Il pubblico non è responsabile di questo 'appiattimento'. Il compositore dovrebbe essere lasciato libero, e costui dovrebbe potersi confrontare con le caratteristiche 'interiori' del film. La musica, arte essenzialmente astratta, dovrebbe poter evocare immagini e sensazioni. Come se ciò non bastasse, la musica in genere viene eseguita ed incisa male. E' auspicabile una prolungata e profonda intesa col regista. Occorre riscattare il genere della musica per film come arte nobile, e dare spazio ai giovani compositori.

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