A proposito di "Assassinio nella cattedrale"

IDENTIFICAZIONE

Tipologia
materiale a stampa
Tipologia specifica
spoglio
Segnatura precedente
FM-2016-379

INFO PUBBLICAZIONE

Contenuto in (periodico)
Numero/Annata
XIII, n. 4, aprile 1952
Pagina
75-77
Luogo di pubblicazione
Roma
Editore
Edizioni dell'Ateneo

RESPONSABILITÀ

autore

CONTENUTO

Abstract
Assassinio nella cattedrale di George Hoellering ha rappresentato una novità artistica, tanto da aver sconvolto i critici e sbalordito il pubblico. Read cita il nome di Thomas Stearns Eliot, autore del celeberrimo dramma per il teatro da cui Hoellering ha tratto la sua opera, e sceneggiatore (d'eccezione) del film. Ma non menziona Laszlo Lajtha, il compositore ungherese autore delle musiche. Nel film (di grande intensità, secondo Read), si assiste principalmente ad un accostamento tra immagine visiva e la parola poetica di Eliot (Read parla di una "nuova forma espressiva"). Read fa alcuni riferimenti alla storia dell'opera, e in particolare fa un accostamento con le opere di Richard Strauss su libretto di Hugo von Hofmannsthal, in cui il connubio tra parola e musica è superiore al solo libretto o alla sola partitura. Unità ritmica del film. Read ne elenca anche i limiti: in troppi momenti l'immagine è lontana dalle parole (manca la necessità poetica). Pure le voci non risultano abbastanza evocative e hanno un timbro non adatto. I critici non si sono posti la questione se i versi di Eliot siano adatti ad essere tradotti in immagini. Forse la poesia più adatta non è quella concettuale, ma quella concreta ed oggettiva. Ma ciò che conta è che la poesia sia di spessore: la resa in immagini consentirà un'amplificazione della poesia, che ci permetterà di vedere più distintamente e quindi anche di sentire più distintamente. Il cinema è molto più vincolante del teatro.

CHIAVI DI ACCESSO

Persone
Film