E' realismo

IDENTIFICAZIONE

Tipologia
materiale a stampa
Tipologia specifica
spoglio
Segnatura precedente
FM-2017-1009

INFO PUBBLICAZIONE

Contenuto in (periodico)
Numero/Annata
anno IV, 55, 25 03 1955
Pagina
226 -228
Luogo di pubblicazione
Milano
Editore
Cinema Nuovo Editrice

RESPONSABILITÀ

autore

CONTENUTO

Abstract
L'articolo intende replicare alle argomentazioni di Chiarini per difendere "Senso" e insieme sostenere la battaglia per il realismo, inteso come superamento della fase neorealista (cronachistica, descrittiva) del cinema e della cultura italiani. Se la novità più importante del film di Visconti è giudicata la critica al modo di intendere il Risorgimento italiano nella vita culturale del paese, Aristarco cerca anche nella materialità del film prove a sostegno di questa tesi prendendo in considerazione la musica e contrapponendo Bruckner, sinonimo di sensualità morbosa, a Verdi, simbolo dell'impeto che sostiene i patrioti in apertura del film alla Fenice. Attraverso la citazione, il melodramma si incastonerebbe quindi nella narrazione viscontiana e non viceversa, non gli sarebbe cioè interamente debitore proprio come forma del racconto, come vorrebbe invece Chiarini. Bazin, puntualizzando il critico romano in un altro articolo, evidenzierà come la prima scena del film, con Verdi alla Fenice, sia un vero e proprio manifesto e indichi la volontà di filtrare l'intera vicenda, legata all'esperienza risorgimentale italiana, attraverso gli stilemi del teatro d'opera.

CHIAVI DI ACCESSO

Film