Un uomo sulla bowery

IDENTIFICAZIONE

Tipologia
materiale a stampa
Tipologia specifica
spoglio
Segnatura precedente
FM-2017-1219

INFO PUBBLICAZIONE

Contenuto in (periodico)
Numero/Annata
anno V, 89, 10 09 1956
Pagina
108 -110
Luogo di pubblicazione
Milano
Editore
Giangiacomo Feltrinelli Editore

RESPONSABILITÀ

autore

CONTENUTO

Abstract
L'articolo commenta la mostra del documentario e del cortometraggio di Venezia. Dal punto di vista del sonoro si sottolinea, partendo dall'esempio del film "Nuits royales", che spesso nei cortometraggi il commento parlato «imperversa» sulla colonna sonora, e si ricorda il muto, in cui il testo doveva essere condensato nelle didascalie. Eisner evidenzia poi che in un film come "Les habitants de la vallée Blanche" anche i silenzi del commento parlato hanno una funzione fondamentale, lasciando la parola alle sole immagini e intensificando così l'emozione. Continuando a considerare con attenzione il rapporto tra suono e immagine, la critica indica anche il pericolo di illustrare con immagini arbitrarie un commento prestabilito che ne stravolge il senso. Nel cortometraggio "La maison du images" di Grèmillon e Wright la combinazione di suono e immagine viene considerata ideale: la voce «colta» del commento parlato si mescola ai suoni di una musica semisoffocata o a rumori di fondo, creando così un'opera originale e ben montata sul lavoro degli incisori. "The stained glass at Fairford" è un altro documentario costruito sul ritmo poetico delle immagini delle vetrate della cattedrale della cittadina inglese, mixato con un commento recitato con molta semplicità e costruito sulle frasi bibliche. La musica di Julian Leigh è giudicata evocativa e di grande fascino.

CHIAVI DI ACCESSO

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