Schede - Le notti bianche

IDENTIFICAZIONE

Tipologia
materiale a stampa
Tipologia specifica
spoglio
Segnatura precedente
FM-2017-1245

INFO PUBBLICAZIONE

Contenuto in (periodico)
Numero/Annata
anno VI, 119, 1 12 1957
Pagina
297-298
Luogo di pubblicazione
Milano
Editore
Giangiacomo Feltrinelli Editore

RESPONSABILITÀ

autore

CONTENUTO

Abstract
Il film viene considerato una prova di stile raffinatissima da parte di Visconti, ma un passo indietro nell'ottica del realismo inteso da Aristarco. Costretto quindi a una critica che non può ripiegare su contenuti di carattere tematico o culturale, il critico dimostra la sua capacità di indagare il fatto formale anche per quanto riguarda la colonna sonora, le cui caratteristiche non possono essere disgiunte dall'impianto in cui si è realizzato tutto il film, vale a dire un teatro di posa. La sequenza accompagnata dal rock 'n roll è considerata particolarmente riuscita dal punto di vista audiovisivo per la capacità di ricostruire le impressioni soggettive della protagonista: da un iniziale "pieno musicale" si passa ai silenzi e al ritmo più lento di un altro brano fino ad arrivare alle grida di una vecchia, che costituiscono il ritorno alla realtà dalla dimensione interiore, sospesa, prodotta dalla musica. Gli «sfondi sonori» si presentano anche in quest'opera di Visconti, caratterizzando la realtà finta del teatro di posa come un vero porto (nella finzione cinematografica addirittura Livorno), e insieme contribuiscono a ritmare la solitudine dei due protagonisti. Il problema dei diversi temi musicali è soltanto accennato, ma per Aristarco hanno anch'essi la funzione di caratterizzare i personaggi e diventare tessere sonore fondamentali dell'atmosfera generale del film.