Il triangolo di Ravel
IDENTIFICAZIONE |
Tipologia
materiale a stampa Tipologia specifica
spoglio Segnatura precedente
FM-2018-081
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INFO PUBBLICAZIONE |
Contenuto in (periodico)
Numero/Annata
IV, 37, dicembre 1992 Pagina
34-35 Luogo di pubblicazione
Milano
Editore
De Agostini - Rizzoli Periodici
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RESPONSABILITÀ |
autore
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CONTENUTO |
Abstract
L'autore analizza il film di Claude Sautet Un cuore in inverno e l'impiego della musica da camera di Maurice Ravel nella drammaturgia del racconto. L'autore nota il «reciproco ignorarsi tra Ravel e il cinema» al contrario di quanto verificatosi per molti compositori francesi dello stesso periodo. La nascita del copione viene raccontata con le parole dello stesso Sautet: aveva ricevuto due regali, il libro di Michail Lermontov Un eroe del nostro tempo e un disco di sonate di Ravel, prende la trama di Lermontov e la trasferisce dall'ambiente degli ufficiali zaristi a quello dei liutai. Nel triangolo amoroso fra due liutai e una violinista la musica «si fa testo e azione». Invece del famoso Bolero di Ravel, Sautet si rivolge ai brani «più difficili e più intimi» del compositore - i trii e le sonate. Cosulich nota che l'uso così razionale ed esemplare della musica nel film è dovuto allo straordinario impegno dell'attrice Emmanuelle Béart e del background del regista, che prima di dedicarsi al cinema è stato critico musicale.
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CHIAVI DI ACCESSO |
Persone
Musiche
Film
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