Vedere la musica

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Tipologia
materiale a stampa
Tipologia specifica
spoglio
Segnatura precedente
FM-2019-040

INFO PUBBLICAZIONE

Contenuto in (periodico)
Numero/Annata
III, 25, dicembre, 1991
Pagina
58-61
Luogo di pubblicazione
Milano
Editore
De Agostini - Rizzoli Periodici

RESPONSABILITÀ

autore

CONTENUTO

Abstract
Nell'articolo l'autore analizza il ruolo che la musica svolge nei film presentati alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia (48ª edizione). Cosulich definisce come «musicali» due film: Rossini! Rossini! (1991) di Mario Monicelli e Meeting Venus (Tentazione di Venere, 1991) di István Szabó, a cui dedica due brevi recensioni. Egli propone due spiegazioni all'impiego sempre più significativo di musica preesistente rispetto alla produzione di partiture originali: il cambiamento del rapporto tra cinepresa e musica in videoclip e spot pubblicitari, dove la cinepresa «segue» i movimenti musicali, e nella frequente partecipazione dei cineasti agli allestimenti di opere liriche (Werner Herzog, Ermanno Olmi, Mario Monicelli, Franco Piavoli, István Szabó). Due autori che utilizzano ampiamente musiche preesisteni sono Fabio Carpi (L'amore necessario, 1991) e Jean-Luc Godard (Allemagne neuf zéro, 1991). Cosulich sottolinea come Carpi conferisca una funzione musicale ai versi di Ungaretti, mentre Godard crea una colonna sonora sintetica adeguando la musica alle voci e ai rumori. L'attenzione del critico è stato attirata dall'uso virtuosistico della suite sinfonica Shahrazād, op. 35 di Nikolaj Rimskij-Korsakov nel film del regista tunisino Nouri Bouzid (Sekata Sheherazade 'An El Kalam El Mobah, Sherazade ha tenuto il silenzio sul proibito, 1991). Tra le musiche composte espressamente per film, Cosulich cita due compositori minimalisti: Philip Glass (autore della musica per il film Anima Mundi, 1991 di Godfrey Reggio) e Michael Nyman (per il film di Peter Greenaway Prospero's book, 1991). La recensione intitolata Un Rossini a encefalogramma piatto (1991) riporta diverse citazioni del regista Mario Monicelli, che in precedenza aveva paragonato il periodo della fioritura dell'opera buffa con i film del genere della commedia cinematografica. Tuttavia il film, secondo Cosulich, si riduce a un biopic dove la musica «segue gli eventi o costituisce il sottofondo musicale, senza invenzioni drammaturgicamente significative». La recensione Prove d'orchestra e «coup de foudre» è dedicata al film Meeting Venus (Tentazione di Venere, 1991) di István Szabó. Il film parla del direttore d'orchestra ungherese chiamato a dirigere il Tannhäuser di Wagner a Parigi, che, deluso dalla reazione dell'orchestra, sta per tornare a Budapest, quando tra lui e la primadonna esplode il classico coup de foudre. Cosulich considera tutta la trama come metaforica, a cominciare dalla scelta del Tannhäuser, incentrato sul «conflitto tra l'appagamento sessuale e la realizzazione spirituale». Benché i protagonisti siano dei musicisti, la musica – secondo Cosulich – ha nel film un ruolo «prevalentemente ornamentale».

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