Affresco d'epoca

IDENTIFICAZIONE

Tipologia
materiale a stampa
Tipologia specifica
spoglio
Segnatura precedente
FM-2020-000

INFO PUBBLICAZIONE

Contenuto in (periodico)
Numero/Annata
VI, 56, luglio 1994
Pagina
42-45
Luogo di pubblicazione
Milano
Editore
De Agostini - Rizzoli Periodici

RESPONSABILITÀ

autore

CONTENUTO

Abstract
Il testo raccolto da François Lafon, pubblicato in Le Monde de la Musique,n. 174, février 1994, pp. 28-35, traduzione di Valeria Molfino. La pubblicazione di «Amadeus» è dedicata al film di Jacque Rivette Jeanne la Pucelle (1994) e consiste di due testi: un racconto del compositore della colonna sonora – Jordi Savallv – che rivela il processo compositivo della musica per film, e un testo più breve del critico Callisto Cosulich, che è una rassegna dei film in cui la trama è legata alla figura di Giovanna d'Arco. Il lavoro precedente del compositore e musicista Jordi Savall per il cinema era stato per il film di Alain Corneau Tous les matins du monde, (1991), dove il materiale era basato prevalentemente sulle composizioni di Marin Marais. Nel caso del Jeanne la Pucelle di Jacque Rivette il compito del compositore era più complicato. Egli non voleva usare le musiche scritte nella corte di Borgogna «perché sarebbe stato immorale illustrare musicalmente il mondo di Giovanna con musiche provenienti dal campo nemico» e si mise di comporre la musica secondo lo stile dell'epoca. Come filo conduttore musicale per l'affresco storico di sei ore scelse la famosa melodia dell'epoca L'Homme armé, mentre altri elementi musicali, come per esempio il Te Deum per la scena della consacrazione di Carlo VII, Savall li compose ad hoc. La musica dell'epoca si intreccia con le musiche scritte appositamente per il film; Savall spiega il processo compositivo così: «se Dufay appare così spesso tra le musiche del film non è soltanto perché è contemporaneo di Giovanna D'arco, ma perché mi sono completamente calato nella sua opera per ricavarne un metodo». Parla anche degli aspetti funzionali della musica sia nel contesto storico, sia nel film: «Tentando di chiarire i grandi ambiti (popolare, militare e religioso) che servivano a ritrarre Gioavanna e il suo mondo, ho constatato una volta di più che musica seria e musica di intrattenimento, musica sacra e musica profana sono molto vicine». Inoltre nota che il regista Jacques Rivette nei suoi film usa la musica «soltanto se è strettamente necessaria all'azione, compone le inquadrature in modo tale che è impossibile cadere in un commento musicale ridondante o uscire di tema». Come il risultato di quel tipo di lavoro tra compositore e regista Savall conclude: «la musica può diventare parte integrante dello spettacolo, diventargli indispensabile, permettendoci così di calarci grazie a lei in questa dimensione magica situata tra realtà e sogno».

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