Il cinema incontra Rachmaninov

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Tipologia
materiale a stampa
Tipologia specifica
spoglio
Segnatura precedente
FM-2020-026

INFO PUBBLICAZIONE

Contenuto in (periodico)
Numero/Annata
n. 46, settembre 1993
Pagina
31-32
Luogo di pubblicazione
Milano
Editore
De Agostini - Rizzoli Periodici

RESPONSABILITÀ

autore

CONTENUTO

Abstract
L'articolo è dedicato al film Brief Encounter (Breve incontro, 1945) diretto da David Lean. Cosulich parla di due aspetti: il film come precorritore del neorealismo e l'uso della musica di Sergej Rachmaninov. Nel 1946 undici furono i Gran Premi al Festival di Cannes, e ciascuno andò a film di paesi diversi, prevalentemente con tematiche drammatiche, legate alla guerra appena conclusa. I due film che non usavano il linguaggio tradizionale erano Roma città aperta (1945) di Roberto Rosselini e appunto Brief Encounter. Secondo Cosulich, «un rispetto insolito verso la realtà, primo esempio di ciò che sarebbe stato il neorealismo prossimo venturo». Riportando la trama di Brief Encounter Cosulich sottolinea che i due amanti-protagonisti non hanno nulla di mitico, sono esponenti della middle class britannica, e il regista li tratta con «dolorosa comprensione». Il Concerto n. 2 per pianoforte di Rachmaninov viene usato «per accrescere l'aspetto dolorosamente romantico della vicenda». Dopo 5 anni di grande successo il film fu accusato di perbenismo e di sessuofobia. Un'implicita parodia si trova nel film di Billy Wilder The Seven Year Itch (Quando la moglie è in vacanza, 1955). Wilder coinvolge nella sua satira anche il Concerto n. 2 di Rachmaninov, che il protagonista usa per conquistare una fotomodella approfittando dell'assenza della moglie. Cosulich nota che per Wilder la musica di Rachmaninov si adatta perfettamente al midcult (nel terminologia del filosofo e sociologo statunitense Dwight MacDonald) del suo personaggio.

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