Cinema e jazz

IDENTIFICAZIONE

Tipologia
materiale a stampa
Tipologia specifica
spoglio
Segnatura precedente
FM-2022-002

INFO PUBBLICAZIONE

Contenuto in (periodico)
Numero/Annata
Ottobre 1948, IX, n. 8
Pagina
31-42
Luogo di pubblicazione
Roma
Editore
Centro Sperimentale di Cinematografia

RESPONSABILITÀ

autore

CONTENUTO

Abstract
Attraverso un cospicuo numero di esempi cinematografici italiani, europei e statunitensi, il contributo esamina i diversi impieghi del jazz (nonché della sua declinazione «hot», dello swing e del blues) nella produzione degli anni Trenta e Quaranta, nella quale, in particolare in quella americana, fu sempre più frequente la partecipazione di orchestre e solisti di grande fama (per esempio Benny Goodman e Teddy Wilson). L'autore dell'articolo dimostra come, per ottenere un impiego efficace e non solo 'coloristico' di questi generi musicali 'nuovi', il brano jazzistico (in senso lato) avrebbe dovuto essere composto ed eseguito ad hoc ed essere impiegato con tre finalità: concorrere alla descrizione di un ambiente (frequentato tanto da uomini di colore quanto da bianchi); creare contrasto, sorpresa ed enfasi tra elemento visivo e relativo commento sonoro; tratteggiare (anche con effetti inattesi) i tratti caratteriali o psicologici di un personaggio.

CHIAVI DI ACCESSO

Persone
Musiche
Film